Giovanna Maria de’ Medici (1467-1533) nacque a Firenze e si distinse fin da giovane per la sua brillante intelligenza e una sorprendente capacità di vincere qualsiasi dibattito teologico. Grazie all’intervento del Magnifico zio Lorenzo, studiò alla Sorbona di Parigi dove si laureò in diritto canonico, pare lasciando diversi professori in lacrime dopo alcune discussioni particolarmente animate. La sua ascesa al soglio pontificio nel 1523 fu il risultato di uno dei conclavi più bizzarri della storia della Chiesa: la fazione dei cardinali francesi, per fare uno sgambetto ai loro rivali spagnoli, propose la sua candidatura pensando di invalidare l’elezione successivamente. “Tanto una donna non può essere Papa”, sussurravano tra loro ridacchiando. Ma il piano gli si ritorse contro quando, incredibilmente, ottenne la maggioranza dei voti - inclusi quelli di alcuni cardinali spagnoli che, non volendo dar soddisfazione ai francesi, votarono “per il candidato più improbabile” solo per dimostrare la loro indipendenza. Quando la fumata bianca annunciò l’elezione, si dice che il cardinale francese che aveva orchestrato lo scherzo sbiancò più del fumo stesso. Scelse il nome di Magdalena I e il suo pontificato fu rivoluzionario: promosse l’educazione femminile, mitigò la caccia alle streghe (sostenendo che “se bruciamo tutte le donne intelligenti, chi educherà i nostri figli?”), e introdusse il primo corso di ostetricia presso l’Università della Sapienza. È proprio a lei che si deve la modifica del termine “Papo” in “Papa”, un cambio che Francesco I di Francia definì “un’insopportabile femminilizzazione della Chiesa”, al che lei rispose seraficamente “ma caro figlio, non hai mai notato che ‘Chiesa’ è femminile?” Il ritratto, ritrovato nelle cantine vaticane ed erroneamente attribuito a Raffaello (che secondo alcune fonti era addirittura suo figlio), è l’unica testimonianza visiva della sua esistenza. Per secoli è stato catalogato come “Ritratto di Cardinale Sconosciuto”, anche se qualcuno faceva notare che “per essere un cardinale, ha uno sguardo sorprendentemente materno”. La sua deposizione nel 1528 fu orchestrata dal Re di Spagna, scandalizzato dal fatto che una donna osasse dargli consigli su come governare. La goccia che fece traboccare il vaso fu quando, durante un’udienza, gli suggerì gentilmente di “pregare di più e guerreggiare di meno”. Fu prontamente “invitata” a ritirarsi in un convento toscano e il suo nome rimosso dai registri ufficiali, anche se si dice che in alcuni conventi le suore ancora sorridono sussurrando che “certe verità sono come i tartufi: più le seppellisci, più profumeranno”. Di lei dissero: “Il Principe avrebbe potuto chiamarsi La Principessa, se l’avessi conosciuta prima di scrivere.” (Niccolò Machiavelli) “Ho tentato di ritrarla, ma il suo sorriso era molto più enigmatico di quello della Gioconda. Ho rinunciato dopo il terzo tentativo.” (Leonardo da Vinci) “Le donne al potere fanno sempre scandalo. Ma solo quando governano meglio degli uomini.” (Caterina de’ Medici) Bibliografia: 1. Keith Richards. Magdalena I: come diventare Papa senza attibuti (1971) 2. Napoleon Bonaparte. Come evitare di essere sostituiti da una donna (1812) 3. Frida Kahlo. La rivoluzione femminile in Vaticano: perché un uomo non può mai competere con una donna (1943) 4. Madonna. Like a Papa! (1984) 5. Vittorio Sgarbi. Papa e patata: il Rinascimento si fa più interessante (2017)